La convocazione urgente di incontri in tutte le prefetture siciliane per superare una situazione d'impasse sempre meno sostenibile.
E' pronto a richiederla l'Osservatorio Paritetico Regionale sugli Appalti e sugli Accreditamenti Territoriali per il settore Sociale per affrontare una volta volta per tutte e con soluzioni concrete l'enorme problema che si è venuto a creare in Sicilia dopo il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro applicato ai lavoratori delle cooperative sociali dell'isola.
A fronte di un miglioramento delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro degli operatori del settore, infatti, fortemente voluto anche dalle Centrali Cooperative come parte datoriale, l'adeguamento delle rette è rimasto carta straccia nella maggior parte dei casi e per la maggior parte degli enti locali, spesso vittime di una situazione che penalizza anche i Comuni e che richiede, pertanto, un’azione unitaria e condivisa.
L'Osservatorio sta, intanto, incrementando l'attività di monitoraggio sul rispetto delle regole negli affidamenti, nella stesura degli avvisi e, più in generale, nel rispetto delle normative.
Il Portavoce, Carlo Di Paola annuncia,inoltre, l'intenzione di sollecitare tutti gli uffici territoriali di governo,affinché con i rappresentanti delle Centrali Cooperative di ciascuna provincia, i rappresentanti degli enti locali, i sindacati, si possa affrontare la questione rette (e non soltanto). Al contempo, per rendere quanto più efficace possibile l'attività di monitoraggio, l'Osservatorio rende nota un'ulteriore iniziativa: la possibilità, per ogni singola cooperativa sociale, di segnalare autonomamente eventuali presunte violazioni riscontrate, cosicché si possa procedere con gli approfondimenti del caso.
L'Osservatorio, costituito anche in Sicilia dalle Centrali Cooperative e dai sindacati che hanno siglato l'intesa sul nuovo CCNL, svolge un'azione di monitoraggio per la corretta applicazione del Ccnl e, come in questo caso, sollecita la pubblica amministrazione, dalla Regione ai Comuni, ad attivare i percorsi tecnici, giuridici e finanziari necessari ad adeguare il costo del lavoro. Un lavoro indispensabile. L'Osservatorio sugli Appalti denuncia, infatti, un modus operandi radicato, secondo cui “nei bandi pubblici, spesso si sceglie la strada del risparmio dei costi e non si adeguano tariffe e capitolati di gara al rinnovo dei Ccnl nazionali. Ciò, a cascata- spiega Di Paola - impatta sulla qualità dei servizi e sulle motivazioni delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il nuovo contratto prevede, tra gli altri aspetti, un incremento della retribuzione dei lavoratori, pari a 120 euro al livello medio, erogato in tre tranches, la prima e la seconda delle quali corrisposte nel 2024, mentre l'ultima è prevista per ottobre 2025. Si introduce, inoltre, la quattordicesima, che matura dallo scorso gennaio e che sarà versata il prossimo giugno, copertura integrale della maternità, incremento di altri cinque euro mensili dallo scorso gennaio e dell'assicurazione sanitaria integrativa dei lavoratori.
I NUMERI DELLA COOPERAZIONE SOCIALE IN SICILIA
La cooperazione sociale siciliana è costituita da oltre 3000 enti cooperativi, che occupano
circa 50.000 addetti.E' da almeno un trentennio interlocutore primario delle Pubbliche Amminsitrazioni nell’ambito della progettazione e poi della realizzazione di servizi sociosanitari,
socioassistenziali, socioeducativi, ma anche nel comparto dell’inclusione lavorativa di persone fragili, nei quali investe professionalità e competenze organizzative. Si tratta di un comparto
labor intensive, che registra un’incidenza del costo del lavoro sull’intera spesa del servizio mediamente pari al 90%.
Per l'anno 2024 l'aumento della retribuzione minima mensile a regime è stata di oltre il 6,31 per cento. Per il 2025 è previsto un ulteriore aumento, del 6,73 per cento rispetto a quello dell'anno scorso. A regime, quindi, si parla del 12 per cento circa.
“Fin troppo chiaro che non si possa più perdere tempo e che servano subito un confronto ed una soluzione.Il welfare, non è un costo- conclude il Portavoce dell'Osservatorio - è un investimento, perché sostiene le persone, le include e libera energie positive dei familiari, oltre ad inserire al lavoro persone finora ai margini. È tempo di ridare dignità al lavoro sociale, anche adeguando i contratti e le tariffe nei settori socio-sanitario-assistenziale, educativo e di inserimento lavorativo da parte della Pubblica Amministrazione ”.