Le recenti manifestazioni e assemblee spontanee tenutesi in questi giorni in quasi tutte le marinerie della Sicilia dimostrano, ancora una volta, come il settore della pesca stia attraversando una crisi forse come non mai in passato.
Diverse sono state le richieste di ascolto provenienti da più parti ma che, al momento, non sembrano trovare soluzioni adeguate alle problematiche anche perché riguardano aspetti oltre che di carattere Regionale, soprattutto Nazionale e Comunitario. La Federazione torna a chiedere, come fatto lo scorso 11 marzo, un incontro urgente all’Assessorato Regionale, con una nota nella quale vengono descritte le varie problematiche nonché stralcio del documento presentato da Confcooperative alla Camera dei Deputati lo scorso 13 marzo e contenente richiesta, con allegata specifica proposta di emendamento, finalizzata al rinnovo della misura credito di imposta per l’acquisto di carburante da parte delle imprese di pesca e che riteniamo, al momento, l‘unico strumento attivabile nell'immediato per contrastare, almeno in minima parte, l’attuale crisi.
Il presidente Nino Accetta ed vicepresidente, Francesco Catanzaro auspicano che in fase di conversione del Decreto Legge “Caro Bollette” possa trovare spazio tale emendamento e dare, così, una boccata di ossigeno al settore e nel frattempo cercare tutte le possibili soluzioni con le varie istituzioni interessate: Regione Sicilia, Ministero e Commissione Pesca dell’UE.
Di seguito il testo integrale della nota inviata all'assessore regionale dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, Salvatore Barbagallo e dl Dirigente Generale del Dipartimento della Pesca Mediterranea, Giovanni Cucchiara. Tra gli allegati, il testo dell'emendamento presentato da Confcooperative lo scorso 13 marzo alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati.
Egregi Signori,
come, sicuramente, avrete appreso dagli organi di stampa, in questi ultimi giorni si sono tenute varie assemblee spontanee in quasi tutte le marinerie della Sicilia, compreso le Isole Minori, i quali lamentano una crisi congiunturale del settore come mai in precedenza.
L’emergenza sanitaria Covid, prima, l’aumento delle spese di gestione dovute alla crisi della guerra Ucraina ancora in corso, l’esponenziale aumento del costo del gasolio, i cambiamenti climatici che sembrano influire sugli spostamenti delle specie adulte verso acque più fredde riducendo le catture di esemplari commerciabili, le esplorazioni petrolifere effettuate da decine di navi lungo le coste
siciliane, alcune dei quali con l’utilizzo della c.d. tecnica airgun, con probabili effetti dannosi per l’ecosistema marino e per le specie ittiche in particolare e conseguenti danni economici alle attività di pesca e all’economia locale. A ciò si aggiunge l’impossibilità per le imprese di pesca di potersi adeguare alle continue restrizioni dovute ad una politica, da parte della Unione Europea ma anche del Governo Nazionale, mirata esclusivamente alla riduzione della flotta, alla limitazione dei sistemi di pesca, delle giornate di pesca, alle limitazioni delle zone di cattura attraverso l’istituzione di diverse aree di nursery nel Canale di Sicilia. Di queste aree di nursery, a distanza di oltre 6 anni, non si riscontra alcun dato scientifico sull’effettivo mantenimento e/o aumento dei livelli degli stock ittici ottenuti in virtù di
tali restrizioni (che noi riteniamo non ci sia stato e che, anzi, abbia provocato l’effetto contrario) e che, di contro, ha costretto e costringe tutt’ora le imbarcazioni ad operare in zone di pesca sempre più ristretti con il rischio che le restanti esigue zone di pesca disponibili battute dai pescherecci siciliani vengono depauperate in pochissimo tempo. A questo si aggiunge, inoltre, la concorrenza sleale dei paesi transfrontalieri (Libia, Tunisia, Marocco), ma anche del Giappone, le cui barche operano all’interno del bacino del Mediterraneo
senza alcun limite ne regole e senza rispettare i nostri regolamenti comunitari. Per quanto sopra e per altre problematiche che per brevità non sono stati qui citati, con la presente, siamo a chiedere un urgente incontro con le SS.LL., al fine di poter meglio esporre le
varie problematiche che attanagliano le nostre marinerie e trovare insieme eventuali possibili soluzioni da poter mettere in campo a breve, medio e lungo termine per consentire alle imprese di pesca e ai pescatori siciliani di poter continuare ad esercitare la loro attività.
Fiduciosi dell’accoglimento della presente, si ringrazia anticipatamente e si porgono
Cordiali Saluti.