Controvento, la coop che cambia le traiettorie
Confcooperative Sicilia vanta al suo interno realtà che meritano di essere evidenziate e che fanno la differenza. Un fiore all'occhiello è senza dubbio la cooperativa sociale "Controvento", grazie alla quale la parola autonomia soppianta la parola assistenza. Giovani che restano e che cambiano i paradigmi.
Controvento non è una direzione agevole di solito, non è nemmeno un cammino leggero e poco faticoso; ha bisogno, al contrario, di tanta energia e di tantissima determinazione. La società cooperativa Controvento di Catania è proprio così: piena di energie, di idee, di determinazione. Ha portato in Sicilia qualcosa di nuovo, innovativo e ottiene da ormai quasi dieci anni risultati in termini di inclusione che meritano di essere evidenziati. Un fiore all'occhiello tra le cooperative aderenti a Confcooperative Sicilia, nel pieno spirito della confederazione, dei suoi valori e del nostro modo di intendere, vivere, proporre, la cooperazione sociale. Il presidente Daniele Casella e tutti i soci della cooperativa sono l’esempio di quello che nella nostra isola servirebbe, in ogni settore. Sono giovani, anzi giovanissimi, hanno tante idee e guardano alla disabilità, alla fragilità sociale, con lo sguardo di chi vuole costruire qualcosa, non di chi vuole soltanto “assistere” qualcuno. L’obiettivo è l’autonomia, al livello massimo possibile per ciascuna delle persone per le quali e con le quali la cooperativa lavora: che siano ragazzi con disabilità o che siano minori in situazioni di svantaggio. Cooperativa sociale per vocazione e con vocazione, “Controvento” non segue i tradizionali percorsi: niente assistenza domiciliare, niente assistenza alla comunicazione. Questi giovani professionisti, cooperatori appassionati, che si sono formati fuori dalla Sicilia,lavorano diversamente. Hanno acquisito competenze, immagazzinato idee e metodi applicati altrove e subito dopo hanno voluto far rientro nella loro terra, per arricchirla di esperienze e possibilità; per restare.
Nei giorni scorsi, in occasione della Festa dei Lavoratori, un video di Controvento è diventato praticamente virale sui social. Un reel che racconta l’attività dedicata all’inserimento lavorativo come estrema sintesi dell’immenso lavoro svolto per dare opportunità, non solo ai ragazzi, ma anche agli imprenditori che possono beneficiare del loro lavoro, della loro produttività.
“I nostri- racconta Daniele Casella- sono percorsi di educazione all’autonomia, che mirano a rendere l’individuo quanto più autonomo possibile, sia per consentire ai ragazzi di sviluppare tutte le competenze necessarie per vivere da soli, sia per iniziare un percorso lavorativo. Lo facciamo in svariati modi. Lavoriamo con un approccio più fresco, anche per via della nostra età”. Il più anziano del Cda, in effetti, è proprio il presidente (e ha 33 anni). “Quindi si a viaggi all’estero, si a tanti progetti, ad esempio Erasmus, insieme a collaborazioni con soggetti privati e pubblici (come l’Asp di Catania per alcune convenzioni) e ai progetti legati a misure ministeriali come europee”. Non si tratta solo di insegnare qualcosa ai ragazzi ma di poter cambiare loro la vita. L’inserimento lavorativo dopo la formazione è un tassello fondamentale di questo percorso. A Catania, i ragazzi di Controvento trovano lavoro in realtà prestigiose, come il ristorante “Scialari” o diversi grandi store di marchi nazionali ed internazionali.
“In questi anni- prosegue il presidente Casella- abbiamo lanciato a noi stessi e al territorio una sfida: restare a Catania ed investire qui, perché amiamo la nostra terra e perché era allettante fare qualcosa che mancava. Ci sono stati tanti momenti di grande soddisfazione, tanti risultati raggiunti- prosegue Casella- Non sono però mancate nemmeno situazioni in cui ci siamo scontrati con un’impostazione territoriale che fa comprendere perché molti lasciano la Sicilia per realizzarsi altrove. Ad allontanare i giovani dalla nostra terra sono le difficoltà che si devono affrontare ogni giorno a causa di meccanismi e strutture obsoleti. Nel nostro caso, tutto questo non ci ha fermato e, al contrario, andiamo avanti con nuovi progetti. Nel nostro futuro c’è l’idea di nuovi investimenti per dare ai nostri ragazzi una certezza occupazionale, alternativa al libero mercato, che non è per tutti il contesto ideale. Abbiamo pensato -conclude Casella- ad una cooperativa che copra la parte B- produzione lavoro- per permettere a chi non può reggere determinati rimi di poter contare su un inserimento in un ambiente protetto, in cui essere comunque produttivi ma nelle condizioni ideali”.